Il segreto dell'esito delle azioni di pace che Stop the war ha realizzato finora è in quell'ingrediente delle relazioni che dà sapore al tutto. Piccole trame di tessuto del cuore composte di incontri e di ricerca paziente, di ascolto e di visite realizzate dalla presenza permanente a Leopoli, a Odessa, a Mykolaiv.
Con gli animatori delle Ong e delle associazioni locali, con le istituzioni, con gli esponenti di vari mondi religiosi e laici, con la gente. Senza pretendere di convincere sulla scelta nonviolenta ma piuttosto mettendosi in ascolto dei vissuti quotidiani e osservando da vicino i metodi di azione e le scelte compiute sul terreno. Tutto questo è stato garantito da alcune persone, per lo più giovani, dell'Associazione Papa Giovanni XXIII che, con Operazione Colomba, è forte di un'esperienza lunga e preziosa nei luoghi di conflitto. Solo condividendo la precarietà della vita quotidiana si riescono a comprendere i bisogni reali insieme al disagio e alle fatiche, a intercettare i sentimenti e le emozioni che a distanza si possono solo presumere. E gli altri accettano di incontrarli perché ci mettono il corpo della loro presenza rischiando senza essere tenuti a farlo.