E le persone in carne ed ossa trasformate in migranti dalla fame di pane e di diritti, dalla guerra e dalla violenza, diventano pedine di un gioco sporco sulla scacchiera degli affari.
Ministri e trafficanti libici o trafficanti travestiti da ministri o da guardiacoste stroncano giovani vite per alzare il prezzo. In questi giorni – come da anni – si mettono in acqua più gommoni stracarichi di umanità dolente e si spingono verso Lampedusa. È vicino il rinnovo del contratto con l'Italia e bisogna alzare il prezzo. "È la legge del mercato, bellezza. Domanda e offerta". E qui devono capire che la domanda è altissima. Piuttosto che perseguire un'equa distribuzione degli stranieri in Europa, attrezzarsi per accoglienza e integrazione, aiutarli a casa loro… i governi italiani che si sono succeduti nel tempo, hanno scelto di finanziare i trafficanti con accordi milionari sulla pelle di donne, uomini e bimbi reclusi senza pane nei lager della Libia senza governo. Che siano tutte le vittime dormienti in fondo al mare – vite spezzate dal calcolo – a disturbare i sonni dei ministri e a pretendere giustizia e dignità: non rinnovate l'infamia di quell'accordo. Nello stesso tempo in cui si siglano patti perché arrivi copioso in Italia il gas del Nordafrica, dalle stesse sponde chiediamo che si condannino, a morte certa, persone e sogni.