"Chi rompe paghi e i cocci sono suoi" è un ritornello che abbiamo imparato da piccoli come un avvertimento, una regola preventiva, un patto chiaro per un'amicizia lunga.

Pensate che per stabilire lo stesso chiaro e semplice principio nell'ambito dei disastri (altro che danni!) causati dai cambiamenti climatici, hanno dovuto discutere e discutere per giorni tra i rappresentanti delle nazioni del mondo. Una volta chiarito con dati e analisi, che i paesi del sud del mondo stanno pagando il prezzo più alto per lo sconvolgimento climatico del mondo causato dal modello di industrializzazione scelto dai paesi che abitano il nord del pianeta, non sono riusciti a mettersi d'accordo sul prezzo. Come in un mercato rionale! E quindi la montagna della Cop 27 di Sharm el-Sheikh ha partorito il topolino, ovvero il principio noto fin dalla nostra infanzia, ma senza stabilire in "quantum" e il come. Quantomai vergognoso verso le isole dei Caraibi e del Pacifico che stanno scomparendo, verso le terre africane che non consentono più alcun germoglio, verso l'Amazzonia assassinata. Tra l'altro sono tutte aree incubatrici dei migranti climatici. Insomma quando si dice "Aiutiamoli a casa loro" e poi guardiamo al nostro portafogli.


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