Intervenendo all'Assemblea generale Veneto est di Confindustria, Giorgia Meloni ha affermato che "non va disturbato chi produce".
Delle parole pronunciate in quella sede, queste sono rimaste incise nei titoli dei giornali e sono parse le più significative e rassicuranti per i titolari di industria del nostro Paese. Anche il Sole 24 ore titola così. La domanda che ci poniamo è a quali forme di disturbo si riferisse il premier. Da cosa e da chi viene disturbato chi produce? Speriamo non dai diritti da garantire ai lavoratori? Dalle tasse da pagare come contributo solidale alle sorti di tutte le cittadine e tutti i cittadini? Dalle regole da rispettare? E a quale disturbo è corso subito il pensiero dei partecipanti all'Assemblea? Non possiamo saperlo e non vogliamo lasciarci tentare dal sospetto, dai retropensieri e dal pregiudizio. Di sicuro c'è che la produzione è presentata come priorità granitica e dogmatica. È l'unica meta. Non possono esserci altri indici per determinare lo sviluppo di una comunità. E questo ci appare addirittura molto più grave.