È molto più di una sensazione quella che ci fa dire che esiste e persiste nel nostro Paese una tendenza a convivere con le mafie, con il sistema di corruzione e con l'illegalità diffusa.

Molti pensano che si possa tollerarne la presenza oppure addirittura che dalla loro esistenza l'economia nazionale possa trarre qualche vantaggio. In fin dei conti hanno smesso da un pezzo di sparare su politici, giornalisti, poliziotti e magistrati! Niente di più sbagliato. Sappiamo bene che le mafie succhiano linfa alla convivenza civile e la trasformano puntualmente in profitto per la loro economia e il loro potere. È questa la ragione che porta Libera e le associazioni aderenti alla sua rete a chiedere alla presidenza del Consiglio e ai capigruppo delle Camere di rinnovare quanto prima l'istituzione della Commissione antimafia. A differenza delle altre, infatti, la Commissione contro la criminalità necessita di una legge istitutiva ad ogni inizio di legislatura ma finora, alla luce di altre urgenze e altre priorità, non sembra esserci stata alcuna calendarizzazione di quell'atto. Mettere mano da subito a quella decisione sarebbe un segnale, una sorta di "cometa", con cui far comprendere al mondo del malaffare, della corruzione diffusa e dell'illegalità, che non può esservi tolleranza alcuna. 


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