Rispondendo alla domanda sulle posizioni di Berlusconi, il presidente ucraino ha detto: "Credo che la casa del signor Berlusconi non sia mai stata bombardata,

che mai siano arrivati con i carri armati nel suo giardino, che nessuno abbia ammazzato i suoi parenti e che non abbia mai dovuto fare la valigia alle 3 di notte per scappare, e tutto questo grazie all'amore fraterno della Russia". La risposta adotta un metodo che in tanti predichiamo da anni e che consiste nel rovesciare il periscopio per guardare alla realtà. Ovvero non guardarla dal proprio punto di osservazione ma da quello dell'altro. Adottare il disagio di chi fa fatica a vivere e a sopravvivere come osservatorio privilegiato. Anche la presidente del Consiglio ieri ha detto che è cosa diversa vedere la distruzione e la morte da vicino. Per poter esprimere un'opinione sulla condizione delle carceri, sulla condizione dei migranti, sulla scuola e sulla sanità… bisogna fare esperienza di paure, fatiche, incomprensioni… Poi vediamo se si ha il coraggio di proporre il blocco navale, di fare accordi con i trafficanti travestiti da guardiacoste libici, di potenziare i respingimenti, di squalificare l'azione delle Ong e rendere difficile l'opera di soccorso e salvataggio. Poi vediamo se decidi di inasprire le pene e rafforzare il "carcere duro" per chi ha sbagliato. La chiamano empatia. Don Tonino Bello diceva: "Bisogna avere dentro l'occhio del povero".


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