"Volodymyr Zelensky ha manifestato apprezzamento per la prossima Conferenza di Roma sulla ricostruzione dell'Ucraina prevista per il 26 aprile, un'occasione importante per rafforzare i rapporti tra le imprese italiane e l'Ucraina", si legge nella nota diffusa da Palazzo Chigi.

E noi ingenui a pensare che la priorità attuale degli ucraini fosse il cessate il fuoco. Secondo i governi occidentali invece la posta in gioco è la corsa alla ricostruzione e i patti da stipulare tra le imprese. Non a caso la proposta italiana si sovrappone e anticipa l'iniziativa sulla ricostruzione già programmata a Londra per il 21 e 22 giugno. Organizzare una conferenza internazionale comporta uno sforzo per nulla leggero dal punto di vista diplomatico, politico, economico e logistico. Piuttosto che sul tema della ricostruzione, sarebbe stato molto più utile e opportuno organizzare una conferenza internazionale di pace. E se anche non avesse accettato di partecipare la Russia, sarebbe stato molto utile e opportuno invitare i rappresentanti dei tanti governi che sostengono quella parte nel conflitto. Se non altro non ci sarebbe stato il sospetto che, più che la pace e la solidarietà col popolo ucraino, ci premono i soldi che arriveranno per la ricostruzione quando sarà.


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