C'è stato bisogno di legiferare. L'Eurocamera ha sentito la necessità di scrivere e approvare una legge che impedisce alle aziende di introdurre nella progettazione e realizzazione dei prodotti, sistemi che ne limitino l'esistenza o il funzionamento.

Lampadine che si bruciano, lavastoviglie che non si possono riparare, telefonini il cui aggiornamento risulta bloccato e molto di più. Incentivare i consumi è sicuramente l'obiettivo della pianificazione dell'invecchiamento delle cose. E spesso è il risultato di un algoritmo, la conseguenza di un microchip introdotto allo scopo o la caratteristica con cui un oggetto è costruito. Il danno collaterale non secondario è che, oltre a un aumento di costi per i consumatori, questo comporta un danno ambientale considerevole facendo crescere il volume dei rifiuti da smaltire. Insomma chi ridicolizzava la decrescita felice e alzava inni e stendardi al progresso dell'umanità grazie al capitalismo avanzato, oggi ammette che rischiamo di rimanere sepolti dal verbo dei consumi senza freni. E io che non mi iscrivo al partito dei terrapiattisti e dei pasdaràn contro le scie chimiche, spero con tutto me stesso che a nessuno sia venuto in mente di programmare l'obsolescenza degli esseri umani, altrimenti avremo bisogno di una legge ad hoc.