La lezione di Claudio Ranieri, allenatore del Cagliari che ieri a fine partita ha invitato con veemenza i tifosi della sua squadra di non fischiare la squadra perdente, non è soltanto un gesto di grande sportività.

È piuttosto una lezione di vita secondo cui la dignità e l'impegno di tutti vanno rispettati sempre, anche quando risultano sconfitti. La squadra del Bari ha incassato un gol al 94° e questo non le ha consentito la promozione in serie A che invece è stata conquistata dal Cagliari. A fine partita i tifosi dei sardi insieme all'esultanza hanno preso a fischiare anche gli sconfitti. Ranieri è intervenuto in maniera decisa chiedendo di smettere. Pensate se questa attitudine la attuassimo anche nella politica, nell'economia, nell'informazione, nella quotidianità, insomma nella vita. Spesso le giornate sono condite di ironia sferzante e di irrisione ai danni di chi non ce la fa o non ce l'ha fatta. Ranieri, con i piedi sull'erbetta del campo ha insegnato il rispetto. Ci sia anche in queste ore per Berlusconi da parte degli avversari politici di una vita e per quanti non hanno condiviso le sue scelte e le sue condotte. Ora, senza dubbio, risulta sconfitto nella maniera più definitiva possibile ma merita rispetto. Guai a chi fischia. 


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