Pollice in alto o pollice verso. Come un imperatore dell'antica Roma, come un Faraone dell'antico Egitto. Non c'è potere più grande che poter decidere della morte e della vita di una persona.

O addirittura di un intero popolo. Si sa, la vita e la morte sono di Dio e se un altro può arrogarsi il medesimo diritto significa che è come un Dio in terra. Dall'altra parte c'è solo un essere umano che dovrà riservargli eterna gratitudine se il semidio gli ha risparmiato la vita. E da quel momento in poi sarà alquanto imbarazzante per il mortale, rivoltarsi contro chi lo ha salvato sotto gli occhi di tutti. È per questa ragione che la grazia è soprattutto un atto di potere che viene esercitato a favore della conservazione del potere stesso. All'altro resta l'umiliazione abissale di dover supplicare la vita al potere assoluto del pollice imperiale riconoscendo la divinità della sua potestà. E se tutto il mondo è dalla parte dell'essere strisciante, tutto il mondo brucerà incenso davanti alla sua immagine e dovrà riconoscere la sua effige scolpita nella moneta corrente. Non c'è che dire: non c'è bisogno di professare l'anarchia per poter comprendere che l'atto di grazia è l'operazione di marketing o propaganda più perverso che la mente umana abbia potuto concepire e mettere in atto per esaltare l'immagine del potere. 


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