La Rai aveva messo in cantiere la produzione di una fiction sulla vita di don Andrea Gallo e all'improvviso l'ha annullata o posticipata come dicono quelli della Titanus.

La motivazione ufficiale che trapela dai vertici della casa di produzione e della stessa Rai è che bisogna far quadrare i conti e non è cosa facile. E io immagino che questo sia vero. Come credo che sia altrettanto vero che per far quadrare i conti si debba essere pronti a sacrificare qualcosa. Mengu (Domenico Chionetti) che fu braccio destro del Gallo e che attualmente è al servizio della comunità di San Benedetto al porto dice: "Perché Mameli si e don Gallo no?". Infatti a tutti sarà dato modo di seguire una fiction sull'eroe risorgimentale poeta e patriota ma non sarà dato di far conoscere meglio la figura di quel prete controverso, eppure autenticamente evangelico e sempre dalla parte degli ultimi, che è stato il Gallo. E a questo punto la domanda sorge spontanea: "Non è che dovendo tagliare per necessità, hanno poi sacrificato ciò che risultava più scomodo o non in linea con il pensiero del comandante del vapore?". E mi consolo pensando alle tante traversie che quel prete partigiano e amico degli sconfitti dalla vita, ha dovuto affrontare. Un uomo talmente autentico da risultare scomodo anche da morto. Ma siamo poi sicuri che sia morto davvero?


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