Ad ascoltare i racconti e a leggere i resoconti delle testimonianze e delle dichiarazioni di Giovanni Barreca e della figlia diciasettenne, si resta increduli. Arrivare a torturare e uccidere i propri cari su un presunto ordine di Dio per liberarli dal demonio è assoluta perversione criminale.
Sicuramente hanno giocato un ruolo importante la fragilità psichica dei due e la creduloneria scambiata per fede, ma resta vero che ciò che è successo ci interpella, ci interroga. Fino a quando non chiariremo alle nostre coscienze che non vi può essere un Dio che crede nel sangue sparso in suo nome, né in nessun altro nome, saremo sempre esposti al rischio di una manipolazione perversa delle coscienze. E ricordiamolo sempre che non c'è altra realtà come la religione, per quanto falsa e camuffata sia, che abbia il potere di insinuarsi nella coscienza degli individui e non solo nei loro cervelli. Il fanatismo politico e il fondamentalismo ideale sono pericolosi ma il fideismo è il top di gamma. Quando si è convinti di essere strumenti eletti nelle mani di Dio si è disposti a servirlo nell'obbedienza cieca fino a infliggere la morte. La vera rivoluzione si compie educando a un'altra immagine di Dio ed escludendo la violenza da ogni credo. Ed è sbagliata soprattutto la scelta di espellere Dio dalle nostre vite dal momento che i vuoti urlano d'essere riempiti. Talvolta di surrogati.