Se oggi a qualcuno scapasse di citare la strage di Brandizzo, è molto probabile che l'interlocutore debba scavare tra le pagine della memoria per cercare di rintracciare il titolo che parla di ben 5 operai travolti e uccisi da un treno in Piemonte.
Eppure è successo solo 6 mesi fa. E tra 6 mesi – potete scommetterci – frugheremo nella memoria per ricordare il cantiere del supermercato di Firenze, i 5 operai uccisi da una trave e i tre feriti. Succede così a noi e succede così anche alla politica, ovvero alle istituzioni. Ed è grave soprattutto quando ci si rende conto che le responsabilità risiedono in una legge che non crea le condizioni perché si eseguano i controlli e consente i subappalti dei subappalti. Naturalmente il tutto in nome del profitto. In nome del profitto e del consenso di quel bacino elettorale formato da imprenditori e dintorni. E considerate che abbiamo citato le stragi di cui si è parlato. Il dramma aumenta se si pensa ai morti che quotidianamente non fanno notizia o a quelli che restano invalidi per la vita… Sono tutti scaricati direttamente nella raccolta differenziata del dolore dei familiari e della loro lotta impari con la burocrazia dell'Inail, delle Usl e dell'Inps. Non può più essere così! E dovrebbe pretenderlo un intero Paese che invece sembra sotto anestesia o quanto meno sotto l'effetto di un antidolorifico.