Era una seduta chiave per poter far avanzare la pace e si è trasformata purtroppo nell'ennesima occasione perduta. L'Algeria aveva proposto una breve bozza in cui "raccomanda all'Assemblea Generale che lo stato di Palestina sia ammesso come membro dell'Onu".
Insomma un passo decisivo verso quella risoluzione che è stata fatta bandiera da pressoché tutte le nazioni: "due popoli due Stati". Ma per essere ammessa, la raccomandazione doveva passare al Consiglio di sicurezza con almeno nove voti e nessun veto. Ne ha ottenuto 12 a favore (Algeria, Russia, Cina, Francia, Guyana, Sierra Leone, Mozambico, Slovenia, Malta, Ecuador, Sud Corea, Giappone), 2 astensioni (Gran Bretagna e Svizzera) e il no degli Stati Uniti. Pertanto la proposta non è passata perché un solo Stato ha opposto il diritto di veto. È importante considerare che lo Stato di Palestina è riconosciuto attualmente da ben 138 nazioni del mondo Vaticano compreso. E questo pone un altro problema che si chiama "riforma in senso democratico dell'Onu". Ma ve lo immaginate voi un normale condominio dove cinque proprietari, a turno e secondo le proprie convenienze, o a seconda dell'umore della giornata, hanno il potere di bloccare lavori di rifacimento, revisioni del regolamento, raccomandazioni a tutti i condòmini e qualsiasi altra cosa? La tentazione sarebbe di dire che se non fate pace col cervello noi traslochiamo.