Nico Piro ha ragione da vendere: registriamo un'indignazione intermittente. Il bollettino di guerra di giornata ci parla di orrori.

Morti innocenti a Gaza e su una spiaggia in Crimea e poi i morti prodotti dalle nuove bombe plananti FAB 3000 da tre tonnellate dei russi, l'attacco terroristico in Daghestan, il Sudan e il Congo. "I morti sono tutti uguali ma perché non scatenano la stessa indignazione? – scrive Piro – Il bellicista ha a cuore le vittime fatte dal nemico che usa per giustificare altra guerra. Il pacifista difende tutte le vittime civili". La stessa Russia giustifica l'escalation prodotta dalle sue armi come una reazione agli armamenti Usa venduti all'Ucraina per colpire in territorio russo e il governo ucraino sostiene che la difesa comincia proprio con l'attacco delle basi russe. Poi ci tocca annoverare come "danni collaterali" i bagnanti di Crimea, la popolazione inerme e stremata di Gaza, le vittime delle armi autonome letali, dei killer robot e dei droni guidati dagli algoritmi. Le vittime sono vittime e basta, morti che gridano pace al cospetto di Dio e dei potenti guidati dall'apparato militar-finanziario e industriale.


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