La verità è che abbiamo riabilitato la guerra. La guerra è tornata a essere parte integrante normale della nostra agenda dell'informazione.

Lontana o vicina che sia, la guerra è diventata una strada legittima, percorribile, quasi naturale. È questa l'opinione che respiriamo dai divani di ogni casa ma anche quella dei capi delle nazioni. Se non fosse così, dopo l'attacco sconsiderato che Israele ha lanciato sul territorio libanese, il consesso dei capi di Stato riuniti all'Onu avrebbero dovuto interrompere il normale svolgimento dell'assise e chiedere il rispetto e il ripristino del diritto internazionale. Qualcuno avrebbe dovuto presentare una mozione per adottare un diverso ordine del giorno. Se nemmeno loro hanno il potere di fermare la violenza a chi spetterà di salvare vite umane da quella follia? E invece non è successo niente. Forse qualche dichiarazione, un comunicato stampa, un clic sulla tastiera. Ma si sa, le dichiarazioni sono la foglia di fico dell'ipocrisia. E intanto gli abitanti del Libano muoiono come quelli della Striscia di Gaza e delle tante altre guerre in giro per il mondo. Dimenticavo: l'unico mandato dichiarato solennemente dell'Onu è di "salvare le future generazioni dal flagello della guerra". Ma, appunto, è solo il preambolo di una Carta. 


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