La performance è la parola chiave che guida oggi la vita e le scelte di molti adolescenti e giovani.

È la generazione che abbiamo creato nel solco dell'idolatria della competizione sempre e a tutti i costi. Anche la bambina di 10 anni circa che mi siede accanto nel viaggio in treno, da quando è salita non fa altro che bere con gli occhi e le orecchie i consigli propinati da una influencer sul make-up. Il viaggio è durato tre ore di smartphone! È questo 'catechismo del prevalere' nell'aspetto fisico così come nella moda e nelle prestazioni a tutti i livelli che riempie la vita di questi ragazzi fino all'orlo. E talvolta anche oltre. È questa la fonte delle frustrazioni dolorose per sé e per gli altri. Non c'è altro modello cui ispirarsi se non quello di arrivare primi e suscitare l'ammirazione (o l'invidia) degli altri. Non c'è bisogno d'essere psicoterapeuti di provata esperienza per comprendere che questo clima inquina pesantemente le relazioni perché l'altro è un competitor, un avversario che sposta la meta dei miei desideri sempre più avanti. Interrogo lo "specchio delle mie brame" e, se non mi vedo performante, mi deprimo. E allora penso che il compito delle generazioni educanti oggi consiste nel riuscire ad annaffiare la vita con la bellezza e con la gioia di vivere, nel lasciarsi abbracciare dallo sport o dalla danza, dalla musica o dall'arte, per sentire il profumo del bello e non per rincorrere vittorie illusorie e precarie. 


Mosaico di pace, rivista promossa da Pax Christi Italia e fondata da don Tonino Bello, si mantiene in vita solo grazie agli abbonamenti e alle donazioni.
Se non sei abbonato, ti invitiamo a valutare una delle nostre proposte:
https://www.mosaicodipace.it/index.php/abbonamenti
e, in ogni caso, ogni piccola donazione è un respiro in più per il nostro lavoro:
https://www.mosaicodipace.it/index.php/altri-acquisti-e-donazioni