I rumori di guerra dall'Europa al Medioriente e oltre si fanno sempre più assordanti al punto che sembra che ormai la cosiddetta comunità internazionale non riesca più a sentire.
Eppure in forma carsica e discreta qualcosa si muove. Ieri nella sala Zuccari del Senato l'associazione Remind ha promosso l'incontro "Oltre i confini della pace" che segna la nascita dell'intergruppo parlamentare "per la pace, la diplomazia e il dialogo multilaterale". È intervenuto, tra gli altri, il segretario generale della Cei, Giuseppe Baturi e sono partiti gli inviti a tutti i capigruppo per indicare un loro rappresentante. Anche a Bruxelles presso l'Europarlamento sta prendendo corpo il progetto di un gruppo interparlamentare per la pace. Se ne sta facendo promotore Danilo Della Valle (The left) ma già altri parlamentari come Leoluca Orlando, Marco Tarquinio, Cecilia Strada hanno manifestato il proprio interesse. E solo l'altro ieri a Roma, su iniziativa di Pax Christi International, è stato inaugurato l'Istituto per la nonviolenza. E sono soltanto alcune delle tantissime iniziative che si stanno assumendo dietro la spinta della guerra. Qualcosa si muove. Lentamente. Forse in ritardo. Ma qualcosa si muove.