"Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare" (Martin Niemöller). Proviamo a tradurla così: "Prima di tutto ordinarono agli abitanti della Striscia di sfollare e ne uccisero decine di migliaia e noi tacemmo per non passare come filo-terroristi, poi cacciarono anche i palestinesi della Cisgiordania dopo averli angariati in tutti i modi e noi pensammo che non era affar nostro sennò ci avrebbero definiti antisemiti, poi ingiunsero ai libanesi di andar via e noi ci voltammo dall'altra parte perché pensammo che un po' se l'erano meritato. Un giorno hanno sparato anche contro i nostri e ci hanno chiesto di andare via".

 


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