Concordo assai con le affermazioni di Massimo Recalcati raccolte ieri da Francesco Rigatelli su La Stampa in un articolo dal titolo significativo: “La violenza non si cura col bastone. Quel che manca è il senso della legge”.

Tra le altre cose Recalcati dice che “abbiamo perso di vista la differenza tra il senso della legge e il rispetto delle regole. Tutti invochiamo il secondo, ma senza il primo non funziona. Moltiplichiamo le regole perché non c'è il senso della legge, e cioè del limite, del non tutto: non si può fare o essere tutto. Dal passare col rosso in su. Il bullismo si diffonde nonostante le regole perché non c'è senso della legge nelle famiglie e nelle istituzioni. E anche qui non serve un bastone per riportarlo, ma un incentivo. La violenza, non solo per le guerre ma in generale, ha preso il posto della parola. Dove c'è violenza c'è sempre debolezza della parola, della politica, della democrazia. La scuola dovrebbe imporre la legge della parola e la rinuncia della violenza. La democrazia non a caso è il lutto dell'uno, è fatta di continui passaggi attraverso il discorso degli altri, è fatica”.


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