Da par suo Gian Antonio Stella ha dato la migliore risposta al ministro che non sa di patriarcato e nemmeno di femminicidi. Dalle pagine del Corriere della sera, Stella ha fatto parlare i numeri: “Tra il 2013 e il 2022 sono 201 le donne straniere conteggiate come vittime di femminicidio in Italia: di queste, oltre la metà (102) sono state uccise da uomini italiani”.

A dispetto, poi, degli untori della paura “gli omicidi complessivi (inclusi i femminicidi) sono da anni (evviva!) in calo costante e cioè meno della metà rispetto al 2004 e meno di un quinto rispetto al 1990 salvo un lieve rimbalzo da 325 a 330 nel 2023. Ma i veri e propri femminicidi all’interno della coppia (il 92,7% delle donne uccise in Italia è vittima d’un uomo, nella stragrande maggioranza dei casi il marito, il fidanzato, il compagno o ex...) calano meno rispetto agli omicidi complessivi”. L’ultimo dato Istat riguardante gli omicidi è del 2022 e vi si legge che “il 92,7% degli italiani uccisi è ucciso da italiani e tra le donne italiane assassinate da italiani questa quota sale al 93,9%”. E quando gli autori di femminicidio sono stranieri non si tratta di clandestini e irregolari ma quasi tutti professionisti o comunque inseriti da anni nel mondo del lavoro: “tra loro due ingegneri, un docente universitario, un militare statunitense, un manager della Nestlé, un prete...”. Queste cose un ministro dovrebbe saperle o almeno informarsi, prima di parlare.


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