Don Angelo Casati: La parola della poesia venera e custodisce la distanza, il suo posto è sulla soglia.

Non voglio togliere valore alla prosa. Ma alla prosa per disavventura può accadere la pretesa di definire aggiungendo parole a parole, la poesia rarefacendole. Lontana da ogni arroganza. La poesia allude. Non dice: "è", invoca immagini. Come faceva Gesù. Che non diceva: "il regno di Dio è", ma amava dire: "il regno di Dio è come…". La poesia sa di fessura. È come risposta all'invito a togliere i calzari in prossimità del roveto che arde e non si consuma: "Non ti avvicinare qua; togliti i calzari dai piedi, perché il luogo sul quale stai è suolo sacro (Es 3, 5)".
Adriana Zarri: Il poeta è ponte tra l'Assoluto e il tempo: non può tradire Iddio parlando, non può tradire l'uomo tacendo; il risultato è un'espressione tutta particolare che non è più discorso umano e non è ancora Verbo assoluto e silenzioso.


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