Dal 1999 le Nazioni Unite hanno deciso che il 25 novembre ricorre la Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.
Per la verità i mezzi d'informazione, i centri culturali, le istituzioni... hanno cominciato già da oggi a sensibilizzare con dati, statistiche e iniziative opportune sul grave tema. Il problema è che c'è una quasi totale sovrapposizione tra la Giornata e il Blackfriday. E non v'è alcun dubbio che il giorno degli sconti speciali dilatato (in alcuni casi si parla di una settimana di ribassi...) sovrasta in interesse e... mobilitazione. Comprare l'oggetto dei desideri a un prezzo imbattibile, provare la libido da consumo compulsivo, è molto più attraente e accattivante che riflettere e darsi da fare contro le violenze di ogni genere sulla pelle, sul corpo, sull'anima delle donne. E chissà se ancora ci siano uomini che per farsi perdonare l'ennesima violenza si recano oggi a comprare qualcosa di valore a basso costo da regalare a una donna. E poi magari le regaleranno l'aspirapolvere di ultima generazione per tenere pulita la casa o una padella antiaderente che è come regalarsi qualcosa per il tramite di una donna. Il problema è che in giro per il mondo anche questo “friday” per molte donne sarà ancora “black” nel senso in cui lo intendiamo in Italia e non negli USA.