39 articoli, 14 nuovi reati e 9 aggravanti sono il contenuto del Decreto legge approvato definitivamente ieri in Senato e che va sotto il nome di “DL Sicurezza”.
A preoccupare – quanto meno – sono gli spazi di protesta che si restringono, le garanzie che vengono abolite o indebolite, che si velocizzino alcune misure come gli sgomberi di occupazioni abusive. In fondo non meraviglia che la protesta nonviolenta diventi reato. Forse il potere l’ha sempre considerata tale! Il potere ha sempre considerato come maggiormente insidioso l’impiego del proprio corpo piuttosto che l’uso della forza. Le forze dell’ordine vengono esercitate e abilitate ad arginare la violenza. Diverso è quando si protesta mettendo a repentaglio la propria sicurezza e non la vita e l’integrità fisica dell’altro. Ed ecco che il potere, per la via più rapida del Decreto legge, offre nuovi strumenti per stroncare la protesta nonviolenta. Mi sorge il sospetto che faccia più paura. Introdurre nuovi reati è tipico di chi rifiuta la via del dialogo e della soluzione di problemi, disagi e diritti negati e imbocca decisamente la strada dell’arroganza dell’esercizio del potere. E quando si dice che la lotta nonviolenta crea disagi intollerabili, coerentemente invito ad abolire anche il diritto allo sciopero. No, ieri al Senato non è stata scritta certo una bella pagina per la democrazia del nostro Paese!