Sono passati 30 anni (3 luglio 2025) dalla morte di Alex Langer ma a rileggere oggi le sue riflessioni su pace e ambiente sembra che non se ne sia mai andato.

La “conversione ecologica” che lui riteneva indispensabile per provocare il cambiamento, oggi lo è più di ieri. “L’ecologia integrale” che è un approccio essenziale per la vita della terra e di tutte le creature che la abitano, non è stata accolta ancora come progetto politico. La multiculturalità che lui propugnava è ancora ai nostri giorni una chiave per dare senso e qualità all’esistenza. “Lentius,profundius, soavius” ovvero “più lentamente, più profondamente, più dolcemente” equivale a un programma di vita consegnato alla coscienza di ciascuno. Pochi mesi prima di morire, esattamente nel dicembre 1994, presso la Cittadella Laudato si’ di Assisi parlò ai giovani con la semplicità e la chiarezza disarmante dei profeti per dire la necessità urgente di riconciliarci con la natura e con gli umani. Un programma di vita che oggi Il Manifesto ripropone. Prendetevi un tempo e andate a leggerlo https://ilmanifesto.it/quattro-consigli-per-un-futuro-amico e capirete perché siamo ancora qui a parlare di un uomo che ha vissuto per soli 49 anni ma ha guardato il mondo con la forza degli alberi centenari piantati nella terra.


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