“Mai tante persone hanno corso consapevolmente tanti rischi per una cosa tanto piccola: il desiderio di testimoniare. Forse è assurdo, ma è con queste assurdità che abbiamo recuperato la nostra dignità di esseri umani”.

La citazione è dello scrittore Roger Stéphane che ricordava così la resistenza francese a cui aveva partecipato. Con quelle parole Giovanni De Mauro chiude il suo editoriale sull’ultimo numero di Internazionale dopo aver riflettuto sul senso della missione di Global sumud flottilla. Il ragionamento è chiaro: al momento attuale non pare ci siano le condizioni per le quali le imbarcazioni che sono partite da vari porti del Mediterraneo possano attraccare a Gaza e distribuire il carico degli aiuti umanitari. Allora perché partire? Alla fine la risposta è chiara. Vale la pena correre qualche rischio e sfidare l’opposizione israeliana per “recuperare la nostra dignità di esseri umani”. Nel dicembre 1992 con don Tonino Bello in 500 ci mettemmo in viaggio verso Sarajevo assediata dall’esercito serbo e riuscimmo a raggiungerla restando lì solo 24 ore. Non avevamo nemmeno tanti aiuti da distribuire ma solo portammo i nostri corpi. E la gente diceva: è segno che il mondo non si è scordato di noi. Riaprire gli occhi sulla speranza è un aiuto umanitario fondamentale.


Mosaico di pace, rivista promossa da Pax Christi Italia e fondata da don Tonino Bello, si mantiene in vita solo grazie agli abbonamenti e alle donazioni.
Se non sei abbonato, ti invitiamo a valutare una delle nostre proposte:
https://www.mosaicodipace.it/index.php/abbonamenti
e, in ogni caso, ogni piccola donazione è un respiro in più per il nostro lavoro:
https://www.mosaicodipace.it/index.php/altri-acquisti-e-donazioni