“Noi testimoni della Shoah stiamo morendo tutti, ormai siamo rimasti pochissimi, le dita di una mano, e quando saremo morti proprio tutti, il mare si chiuderà completamente sopra di noi nell'indifferenza e nella dimenticanza. Come si sta adesso facendo con quei corpi che annegano per cercare la libertà e nessuno più di tanto se ne occupa.

Io – devo dire la verità – ho voluto sempre vivere ma non sono in vita perché ho voluto vivere dal momento che tutti volevano vivere. La spinta a vivere è connaturata in noi. Da quando usciamo da quell'utero gridando, fino all'ultimo momento della vita, uno è in vita. E io a questi ragazzi a cui parlo regolarmente dico sempre: 'Ragazzi la vita è stupenda. Amate la vita e non perdete un minuto di questa vita, che la vita non è solo l'orrore di Auschwitz per fortuna, perché se no non si chiamerebbe vita e infatti quella si chiamava morte'. La vita può avere dei risvolti stupendi. La spinta che c'è dentro ogni essere umano alla vita è grandissimo. È come il girasole che si volta verso il sole e lo cerca: è la natura che glielo dice”. (Liliana Segre, in un’intervista a ‘Bel tempo si spera’ su Tv2000 il 24 gennaio 2018)


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