Solo apparentemente il tema sembra di poco conto. Si tratta della subcultura che viene comunicata attraverso alcuni generi musicali. Personalmente li ho incontrati a Napoli con i neomelodici, in America Latina e in particolare in Messico con i narcocorridos.
Sfornano canzoni con testi in cui vengono esaltate le “gesta” di mafiosi che fanno giustizia di gente infame (collaboratori di giustizia) o che sono costretti dalla latitanza a stare lontano dagli affetti familiari anche nelle feste comandate o che fanno solo del bene nel quartiere... Potete immaginare le conseguenze deleterie che una tale diffusione suadente e accattivante crea nell'animo di giovani che non abbiano sviluppato un minimo di senso critico. È avvenuto così che Meridionews, una testata online della Sicilia, i primi di gennaio ha pubblicato un bell'articolo-inchiesta di Luisa Santangelo sui neomelodici di Catania che - guarda caso - hanno vincoli di parentela con noti boss di Cosa Nostra etnea. Come potete facilmente intuire già all'indomani della pubblicazione dell'articolo sono arrivate minacce, telefonate intimidatorie e avvertimenti sui social e alla sede della testata. Con questo scritto noi vogliamo far sapere a tutti senza equivoci da che parte stiamo, che Luisa e gli amici di Meridionews non sono soli e che semmai ci adopereremo solo per dare maggiore diffusione all'articolo che ha acceso quella miccia.