Un'altra missione militare italiana all'estero! Ieri il governo italiano dopo aver partecipato al vertice del G5 Sahel con le nazioni africane che ne fanno parte, ha deciso l'invio in Niger di 470 militari e 150 veicoli italiani.

Obiettivo dichiarato è la formazione dell'esercito locale per operazioni antiterrorismo e per contrastare il traffico di esseri umani. Il sospetto più che fondato è che anche l'Italia voglia partecipare del ricco business che finora ha visto protagonista assoluta la Francia, “ex” potenza coloniale dell'area, e che ha rafforzato la propria presenza dopo l'elezione di Macron. Le risorse del Niger fanno gola. Si tratta soprattutto di uranio. Ma forse proprio per questa sua ricchezza, il Niger occupa il numero 187 della classifica dello sviluppo umano che conta 188 Paesi! Tant'è che il governo corrotto di quel Paese è sostenuto e fiancheggiato proprio dalla Francia. Giustamente padre Mauro Armanino che è missionario a Niamey, capitale del Niger, dice: “Ci aggiungiamo a chi con il pretesto del contrasto al terrorismo persegue solo la geopolitica delle risorse” e aggiunge: “Chi ha fame non si ferma con gli eserciti ma con lo sviluppo”.


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