Mi raggiunge la notizia della morte di Ermanno Olmi. Lascio da parte quel che avevo immaginato di scrivere per oggi per dedicarmi a tentare di dire una parola su quest'uomo tanto ispirato e autentico.

Perché non è moneta corrente che la storia contempli l'azione di registi ispirati e creativamente geniali come Olmi. Non è frequente per niente. E i suoi film hanno dato la parola agli ultimi. Hanno trasformato in poesia il dolore e la quotidianità senza cedere un frammento alla retorica né un granello alla verità nuda di storie solo apparentemente anonime e minori. Ermanno Olmi è stato un credente che ha fatto parlare il Vangelo nel dialetto dei poveri, per restare fedele all'uno e agli altri e perché l'uno e gli altri aprissero gli occhi sulla loro parentela tanto stretta. Con troppa retorica, in questi casi, ripetiamo che “con lui se ne va un mondo” e anche un modo di interpretarlo. Al contrario, a me piacerebbe tanto poter immaginare che la sua assenza è colmata da un diffondersi di coraggio nel cuore di centinaia di giovani, pronti a raccogliere la sfida di mettersi dietro una macchina da presa o di fotografia, davanti a una tela o semplicemente di fronte a un foglio bianco per poter raccontare il proprio tempo dalla finestra del sogno che, quando è autentico, non tradisce mai la verità delle cose. Se il maestro Ermanno Olmi compisse anche questo prodigio, la sua lezione traboccherebbe finalmente nelle mani, oltre che nell'anima del futuro.


Mosaico di pace, rivista promossa da Pax Christi Italia e fondata da don Tonino Bello, si mantiene in vita solo grazie agli abbonamenti e alle donazioni.
Se non sei abbonato, ti invitiamo a valutare una delle nostre proposte:
https://www.mosaicodipace.it/index.php/abbonamenti
e, in ogni caso, ogni piccola donazione è un respiro in più per il nostro lavoro:
https://www.mosaicodipace.it/index.php/altri-acquisti-e-donazioni