Storie minori. Solo in apparenza. Perché poi sono quelle che danno ossigeno ai giorni. Gianluca Crittino è un bambino di 8 anni che, qualche giorno fa, è stato premiato, a Vercelli, nel corso della festa della Polizia di Stato.

Il motivo è subito detto: durante la partita tra il Borgovercelli, di cui Gianluca è portiere, e il Bianzè, un attaccante di quest'ultima segna un gol che l'arbitro annulla ravvisando un'irregolarità. Il portierino della Borgovercelli chiede di conferire con l'arbitro e riferisce che, secondo lui, la rete era regolare lasciando tutti sbigottiti. L'arbitro non può fare altro che ritornare sulla sua decisione. Ora, caro Gianluca, la nostra proposta è che tu possa dar vita a una scuola a cui per primi partecipino i genitori dei giovanissimi calciatori che affollano le gradinate dei campetti di periferia per “incitare” i propri figli tutti assolutamente campioni in erba. Ma se la cosa non ti crea disturbo, qualche lezione dovresti darla anche a calciatori e sportivi di serie superiore e – perché no? - anche a qualche arbitro. E se poi volessimo scavalcare la recinzione del campo sportivo potremmo convocare dipendenti pubblici e politici, amministratori e imprenditori perché imparino che, non la competizione senza esclusione di colpi, ma la lealtà è il sale delle relazioni. Per ora goditi la maglietta di Pepe Reina, beniamino della tua squadra del cuore, che ti è stata regalata come una medaglia.


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