Nel girone delle atrocità possibili, non so quale posto occupi la separazione forzata di un bambino dai propri genitori, ma immagino che si contenda la cima della classifica. Eppure, è ciò che avviene “legalmente” al confine tra Messico e USA.

Il portavoce del dipartimento della sicurezza interna, Jonathan Hoffman, dell'amministrazione Trump, riferisce che, dal 19 aprile allo scorso 31 maggio, sono stati 1995 i bambini separati da 1940 adulti, con i quali avevano attraversato il confine. Qui in Cittadella di Assisi abbiamo preparato il Corso di studi del prossimo agosto che avrà come titolo: L'umano alla prova. Ebbene, abbiamo pensato di dedicare una sessione dei lavori a riflettere su una categoria che sembra trovare oggi qualche consenso anche in sedi autorevoli e in alcune correnti di pensiero: “il disumano ragionevole”. Si tratta di pratiche disumane che vengono ritenute accettabili o inevitabili alla luce di una ragion di Stato o di un “bene” superiore da preservare o di una politica da perseguire. Per noi tutto questo è disumano e basta. E considero disumano anche che non ci sia un grido di umanità a chiedere al presidente USA di restituire immediatamente i figli ai propri genitori. Inaudito.


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