La vicenda giudiziaria che ha interessato Mimmo Lucano, sindaco di Riace, non toglie nulla al significato e alla profondità di ciò che in quel piccolo paese calabrese si è sperimentato negli ultimi venti anni.
Pur nel massimo rispetto dell'operato della magistratura e attendendo di conoscere maggiormente nel dettaglio le accuse che vengono mosse al sindaco determinando addirittura la misura dell'arresto cautelare, resto convinto che l'esperienza di Riace, creata e voluta da Mimmo Lucano, costituisca un modello di accoglienza e integrazione. Poi sopravvengono considerazioni personali per le quali chiunque abbia avuto modo di conoscere o frequentare il sindaco di Riace sa bene che potrebbe essere arrivato a maturare una qualche forma di disobbedienza civile ma in nessun modo si è appropriato di fondi pubblici e men che meno ha pensato di frodare lo Stato. Quell'uomo e quel paese vanno difesi con le unghie e con i denti. Niente può schizzare fango su un'intuizione che nel tempo ha costituito una risposta al bisogno fondamentale di chi ha la sola colpa d'essere venuto al mondo dalla parte sbagliata del Mediterraneo. Insomma attendiamo che sia la Procura a offrire qualche spiegazione del suo operato prima che l'imputato.