Senza disturbare chissà quali grandi principi evangelici o democratici, basterebbe la giurisprudenza dei trattati internazionali e degli articoli della Costituzione (vedi art. 10) a dire che quei poveri cristi che scappano dalla Libia non possono essere respinti ma devono essere accolti.

Mi si risponde che non vengono respinti ma che devono essere soccorsi dalla Guardia Costiera libica. Ora, i trattati e la Costituzione ci obbligano a fornire asilo a coloro che fuggono da guerre o da violazioni di diritti umani. Ebbene, siccome in Libia ricorrono entrambe le condizioni, come spiegheremo al mondo intero che noi chiediamo di soccorrere i profughi a coloro dai quali scappano? Ovvero che noi vogliamo che siano riportati nel luogo da cui scappano per disperazione e per paura? A me sembra una verità di tale evidenza che non impegnerei altre parole. Dico solo che personalmente non vorrei trovarmi nella condizione in cui, scappando dalla guerra e dalla tortura, quelli a cui chiedo aiuto mi riconsegnino ai torturatori sotto le bombe di un conflitto. Se poi scoprissimo che tra quei profughi ce ne sono alcuni che scappano già da altre guerre nei loro paesi d'origine...


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