Li chiamano “malati con la valigia”. Sono cittadini costretti a intraprendere un viaggio per un ricovero ospedaliero o per sottoporsi a esami clinici specialistici. Migrazioni interne con soggiorni che possono durare settimane e anche mesi.

Da Catanzaro a Milano, da Campobasso a Bologna, da Potenza a Padova. È sempre successo. Ma è un trend che non si arresta, il segno di un’Italia divisa in due anche sul diritto alla salute. In un solo anno, infatti, sono stati oltre 319 mila i “viaggi della speranza” dal Sud al Nord della Penisola per le degenze ospedaliere. Un fenomeno che comporta una rimessa nei bilanci della sanità pubblica delle regioni meridionali pari a 1,2 miliardi a fronte di un saldo positivo per le strutture di destinazione che raggiunge i 1.141 milioni e riguarda Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, le più attrezzate in servizi e prestazioni mediche. I dati si riferiscono a un’indagine dell'Isp (Indice di performance sanitaria) realizzata in collaborazione con l’istituto Demoskopika (Gruppo italiano per le ricerche di opinione e di mercato) e tengono conto della situazione rilevata nei dodici mesi del 2017. (da Fulvio Fulvi, Avvenire del 5.06.19, p. 12)


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