C'è una quotidianità dell'informazione che non ci soddisfa perchè ha un'agenda che non sempre (quasi mai!) corrisponde alle priorità della gente e dei popoli.
C'è una verità troppo spesso nascosta tra le pieghe dei fogli di giornale o che incespica tra le parole dello speaker televisivo.
C'è un commento dei fatti che contano veramente che vogliamo rileggere con l'unico filtro che conosciamo.
Quello degli sconfitti, delle vittime, della pace, della gente...
"Avendo in corpo l'occhio del povero" - avrebbe detto don Tonino Bello.
Per questo lanciamo questa nuova rubrica "feriale", ovvero un commento breve che, come Mosaico di pace, ripesca un fatto per riproporlo all'attenzione dei lettori con una luce nuova, con una sensibilità che scommettiamo condivisa.
E se così non fosse è destinata ad aprire riflessione e dibattito.
Pertanto quotidianamente proporremo un commento - breve quanto un'annotazione - su qualcosa che rischierebbe di passare altrimenti inosservato.
Sarà curato dalla redazione e specificatamente da Tonio Dell'Olio.
Speriamo incontri il gradimento e il favore di chi cerca di lasciarsi provocare per non fermarsi mai alla scorza degli avvenimenti ma di cercarne la linfa per attingere nuovi motivi di impegno.

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Le immagini registrate da una telecamera nascosta e poi trasmesse in televisione del magistrato che sfoglia e conta mazzette da 100 euro frutto di corruzione per aggiustare processi è un monito che scoraggia alla corruzione o un miraggio che stuzzica l'appetito?

A volte capita di sentire montare dalle viscere la vergogna di appartenere a una comunità, anche se francamente non ricordo di aver mai provato il pudore di confessare un'appartenenza o un'identità.

Nei prossimi giorni qui in Cittadella di Assisi (www.cittadella.org) ci sarà un'iniziativa della scuola di Arteterapia dal titolo “Vivere l'imperfezione. Artiterapie e 'alcune tenere imprecisioni'”.

Dov'è la verità? Si gioca con le vite umane e con il rischio di una guerra devastante e distruttrice. Come è possibile farlo senza scrupoli?

Non riesco nemmeno a decidere se è più pericolosa l'escalation innescata dalla tragica stupidità di Trump in Iraq/Iran o la devastazione degli incendi che sta divorando l'Australia.

C'è una ricchezza di esperienza di agricoltura sociale in Italia che fa respirare tanta speranza per l'oggi e per il domani.

La terra è scuola di vita. Dalla sua cura e dalla sua stessa vita potremmo distillare insegnamenti e progetti che ci possono orientare meglio nella nostra esistenza e persino aiutarci a “restare umani”.

Qualche giorno fa a Bologna ho partecipato alla presentazione della passata di pomodoro No Cap che sta per No Caporalato.

L'impegno per negoziare scelte di governo sulle misure che abbassino i rischi derivati dai cambiamenti climatici, è sempre possibile. Anche al di là dei vertici COP come il venticinquesimo che si è appena concluso a Madrid.

Devono essere sposate, avere meno di 40 anni e con figli minori di 14 anni a carico. Questi sono i requisiti delle circa 20mila donne marocchine alle quali anche quest'anno è stato consentito l'ingresso in Europa per la raccolta delle fragole nella provincia di Huelva in Spagna.

Sono anni che contestiamo lo sfruttamento dei lavoratori del sud del mondo sottopagati per produrre le materie prime di tutto ciò che nel nord si consuma avidamente.

Cosa non si fa per vendere qualche copia in più. Nel tempo della crisi dei giornali cartacei sembra che il quotidiano che parla bergamasco voglia vincere una gara senza scrupoli e senza esclusione di colpi

Esubero – da vocabolario – è il sovrappiù di cui si può (e in alcuni casi si deve) fare a meno. È la dichiarazione di inutilità che è, come dire, di fallimento.

“Nuova vittoria dei buonisti: dichiarati illegali i respingimenti”. È questo il titolo de Il Giornale a commento della storica sentenza del tribunale di Roma a seguito del ricorso presentato da 14 migranti eritrei

Le condizioni in cui vive la popolazione del Burkina Faso sono del tutto ignote alla stragrande maggioranza della gente che abita il nord del mondo.

Anche se in controtendenza, io francamente non mi sento di dare torto al sindaco di Schio che in questi giorni ha difeso la decisione della maggioranza del suo Consiglio comunale di non installare le 'pietre di inciampo'

Riprendo il “Buongiorno” di Mattia Feltri pubblicato ieri su La Stampa condividendolo dalla prima all'ultima riga e cercando di dargli ancora maggiore risonanza. Chissà che la sua destinataria lo legga. E ne capisca lo spirito.

Se riuscite ancora a piangere non sprecate lacrime per i vostri dispiaceri e mettete in fila il peso del dolore.

Le parole di papa Francesco pronunciate a Hiroshima contro l'uso e il possesso di armi nucleari hanno fatto giustamente il giro del mondo e hanno fatto comprendere in maniera inequivocabile qual è la valutazione della chiesa sul nucleare militare.

Nonostante la persistenza di teorie negazioniste e di illusorie prospettive fideiste nella scienza e nella tecnica, sono tanti i movimenti, le associazioni, i gruppi spontanei che, in vario modo, si sono organizzati per fare pressioni o intraprendere iniziative per arginare i disastri del surriscaldamento del pianeta.

La politica internazionale unilaterale che gli Usa di Trump stanno mettendo in atto è pericolosa.

La foto che fissa il momento in cui un ufficiale dell’Arma dei Carabinieri bacia la mano a Ilaria Cucchi è uno scrigno di significati belli e profondi

Sono francamente esterrefatto della polemica che si è scatenata attorno alle affermazioni del nostro direttore (Mosaico di pace) Alex Zanotelli.

Ad approfondire attentamente le piste su cui Ján Kuciak stava indagando giornalisticamente in Slovacchia, si scopre un verminaio composto da delinquenza organizzata e istituzioni.

Vittime del lavoro nero o della delinquenza più o meno organizzata. Questo sono le migliaia di migranti-fantasmi che i Decreti “sicurezza” quotidianamente abbandona per strada.

Mi piace leggere i dolorosi fatti dell'ex Ilva di Taranto non come una crisi drammatica che rischia di segnare il tracollo di un'intera economia, ma piuttosto come le doglie di un parto.

Si può pensarla diversamente sul piano politico e ideologico, non essere d'accordo e dissentire, ma alla base ci deve essere il rispetto per l'avversario così come lo si pretende per sé e per la propria parte politica.

Non so se è l'ultima spiaggia, ma sicuramente è una prova decisiva perché i cittadini e i cittadini-elettori comprendano la differenza tra destra e sinistra,

Altro che “porto delle nebbie”! Le verità sui misteri d'Italia sono ancora di là da venire.

Ed è finito il tempo delle parole. Sola sopravvive la memoria. Un tempo in cui non hai mai smesso di “lavorare la terra”.

La puntata di Report su “La fabbrica della paura” ci dà conto di alcune verità emerse sulla trattativa che puntava ad alimentare le casse della Lega e di alcuni suoi esponenti con tangenti sulla compravendita di partite di petrolio russo.

Ci sono luoghi che hanno un significato speciale e diventano un riferimento nella vita di persone e istituzioni.

Trovo l'espressione “non si può raccontare” che ricorre a coronamento delle situazioni disperanti, quanto mai significativa e illuminante.

Le scritte ingiuriose sono apparse mercoledì mattina su una delle chiese più conosciute di Bergamo, quella dedicata alla Beata Vergine dello Spasimo (conosciuta comunemente come la chiesetta di Santa Lucia) in via XX Settembre, in centro.

E adesso tutti a piangere sul latte versato anche se si tratta piuttosto di “sangue versato”, quello dei curdi.

Hamdan Al Zeqri ha 33 anni e oggi discute la sua tesi di laurea in Scienze religiose, ovvero conclude il suo ciclo di studi in teologia cattolica.

Il provvedimento di sospendere la vendita di armi alla Turchia da parte di molte nazioni europee e, buoni ultimi, anche da parte del governo italiano, è un segnale importante. Ma è solo un segnale.

Ma quando riusciremo a espellere definitivamente la guerra dal nostro orizzonte?

Il volto e il sorriso di Manuel Bertuzzo va ben oltre le sue stesse parole.

Un esempio coraggioso da seguire è quello del sindaco di Rivalta, nel torinese, che, sfidando il decreto Sicurezza che impedisce il riconoscimento di una residenza anagrafica ai richiedenti asilo, ha iscritto all’anagrafe comunale un rifugiato.

Mi si stringe il cuore e contemporaneamente cresce la rabbia. Non la semplice indignazione ma la rabbia.

C'eravamo lasciati con la speranza di un miracolo. Abbiamo ascoltato il discorso del Presidente del Consiglio: “Dobbiamo impegnarci con la massima determinazione a realizzare un Paese più giusto, un Paese più solidale – ha detto.

Nella festa di San Francesco che è anche patrono d'Italia, è previsto il tradizionale discorso del rappresentante del governo dalla loggia della piazza della Basilica di Assisi.

Per il tragico anniversario di oggi mi affido alle parole di Cecilia Strada riconoscendomi pienamente e sottoscrivendo ogni cosa.

Detto con molta franchezza non comprendo l'acredine e la rabbia con cui da più parti ci si scaglia contro Greta e i ragazzi che manifestano contro i cambiamenti climatici.

Se una nuova generazione si sveglia e protesta e ci urla dritto in faccia che abbiamo sbagliato, c'è speranza.

Voglio una fede nuda. Elevata all'essenziale che per me si chiama Gesù Cristo. Una fede che non viva la vanitosa competizione con le altre fedi ma che piuttosto le guardi con l'ammirazione del cercatore di sapienze antiche e di sguardi aperti.

Non è insolito che il cosiddetto Nobel alternativo, assegnato ogni anno come Right Livelhood Award (Esistenza giusta), mi convinca più di quello ufficiale.

Come fai a dire che l'Amazzonia non è dell'umanità ma della tua nazione? Come ti salta in mente di definire confini alla natura che “per sua natura” non ha mai conosciuto dogane? Nel bene e nel male.

Fino a qualche tempo fa sarebbe stato assolutamente impensabile. Qualche giorno fa il quotidiano in lingua inglese degli Emirati Arabi ha pubblicato la notizia che l'anno prossimo si darà inizio alla costruzione di una sinagoga che sarà inaugurata nel 2022.

La felicità di Eugenio, quando mi chiama al telefono per comunicarmi la notizia, arriva alle lacrime. Per quei pochi che non lo conoscessero o non se lo ricordassero, Eugenio Melandri oltre che essere grande amico, è stato un missionario saveriano e coraggioso direttore di Missione oggi.

Piantare un albero significa sempre riuscire a superare la resistenza della crosta per cercare un'altra profondità, vuol dire vincere rassegnazione e sfiducia verso il futuro e accogliere la sfida di lasciarsi incalzare dallo Spirito.

C'è un'Italia che attraversa i governi che si succedono, non si lascia condizionare dalle vicende politiche, né paralizzare dal clima di odio che sembra prevalere. È l'Italia della solidarietà e del volontariato, della gratuità e della fraternità creativa.

Ai più potrà sembrare una notizia minore o, comunque non così rilevante da meritare due righe. A me invece sembra che abbia tali caratteri originali da essere “notiziabile”.

“Quando l’ultimo albero è caduto, quando l’ultimo fiume si è seccato, quando viene pescato l’ultimo pesce, capirai che non puoi mangiare il denaro“. È un tweet di Joenia Wapichiana, la prima donna indigena dell'Amazzonia ad essere stata eletta al Parlamento brasiliano.

È importante ridurre le emissioni di CO2 e favorire sempre più le energie rinnovabili e pulite, così come tutti i governi - nero su bianco - dovrebbero impegnarsi a concorrere a raggiungere gli obiettivi di Cop 21 (Conferenza mondiale sul clima del 2015 a Parigi).

Nella consueta conferenza stampa del viaggio di ritorno dalla visita in Africa dei giorni scorsi, Papa Francesco ha avuto parole cristalline sullo stile della missione e non solo: “Ai missionari io dico di non fare proselitismo. Evangelizzare è testimonianza. E quella testimonianza – ha proseguito - provoca la domanda.

“Se i signori là dentro proveranno a cambiare quota 100 e tornare alla legge Fornero non li lasceremo uscire da quel Palazzo, ci staranno giorno e notte, Natale e ferragosto. E se proveranno a riaprire i porti ci penseremo noi, assieme, a tenerli chiusi”.

Nel turbinio vertiginoso del circo mediatico, tutto sembra essere “prodotto” estemporaneamente e quotidianamente, per essere dimenticato il giorno stesso.

Con gli studenti del Corso di Musicoterapia (da 38 anni si svolge presso la Cittadella di Assisi), ieri sera abbiamo considerato quale apporto la musica potrebbe offrire alla pace.

La più anziana era una suora di 91 anni, brandiva la foto di un piccolo migrante morto.

27 anni dopo siamo più forti noi o sono più forti loro? Questa è la domanda che dovremmo riuscire a porci come un mantra.

Chissà quante volte l'abbiamo ripetuto che gli artisti - quelli veri – non si appartengono. Quando esprimono in un testo, in una scultura, in un film, in un'immagine quell'onda d'anima che non può essere più contenuta, la donano totalmente.

Sta diventando virale in queste ore la foto del bambino che, sgomberato da via Cardinal Capranica a Primavalle, porta via alcuni libri di scuola.

Sono convinto che nemmeno tutti i cittadini normalmente più vicini alle questioni politiche e attenti ai comportamenti di ministeri e amministrazioni locali, sanno cos'è il FOIA.

Io credo che il mondo non sia tenuto a galla dai grandi eventi che, come si dice, “segnano la storia”, ma soprattutto dalle piccole cose di tutti i giorni che rivelano che non abbiamo smarrito l'umanità.

L'annuncio è stato dato qualche giorno fa ad Abu Dhabi capitale degli Emirati Arabi Uniti e quindi sarebbe superfluo, se non inutile, parlarne a 15 giorni di distanza, se non fosse per il fatto che la notizia non è stata divulgata abbastanza.

Nelle pieghe delle storie di mafia puntualmente scopri che si nasconde qualche capitolo importante che avresti dovuto conoscere e che la polvere degli scaffali della memoria hanno occultato.

È un vero peccato che il mondo variegato dell'informazione (agenzie, radio, online...) ieri, come colpite da un morbo di amnesia collettiva, si siano dimenticate di dare notizia di 250 esperti del mondo scientifico italiano che hanno scritto ai presidenti della repubblica, del senato, della camera e del consiglio, una lettera dal titolo: "Il riscaldamento globale è di origine antropica".

Nel giorno in cui dovremmo decretare un lutto per l'umanità per ricordare la morte di 40 persone migranti dell'Africa, in una prigione clandestina (quella sì) in Libia, commentiamo con le parole che Papa Francesco ha usato per un video in vista della Giornata dei migranti del 29 settembre prossimo dal titolo: Non si tratta solo di migranti – Si tratta di non escludere nessuno.

La Sala Stampa della Santa Sede nella mattinata di oggi ha diffuso un avviso ai giornalisti. Lo trascrivo di seguito perché chiunque possa rendersi conto che, anche di fronte al rischio di impopolarità e di discredito, non si deve venir meno dall'impegno di stare dalla parte degli ultimi che deriva sì dal Vangelo ma anche dal nostro semplice essere umani.

Negli occhi mi resta quel cordone ombelicale ancora attaccato al corpicino della neonata. Era sul bordo di una strada nella notte tra il 6 e il 7 giugno, a Cummings in Georgia (Stati Uniti) e l'hanno sentita piangere.

Di fronte alle coste di Lampedusa le parole annaspano affannate e stanche perché sembrano aver esaurito la grammatica del buon senso e della solidarietà.

In questi giorni il Parlamento italiano si gioca la possibilità di fare una bella figura davanti alla storia oltre che di fronte alla coscienza di ogni deputato. Si discute, infatti, una mozione sulla guerra in atto da quattro anni in Yemen

Gicic, il gruppo interforze di contrasto all'immigrazione clandestina di Siracusa era una cosa seria. Molto seria.

Dal 16 al 18 giugno a Dakar si sino incontrate più di 500 persone di ONG, associazioni di vittime e istituzioni internazionali per discutere delle mutilazioni genitali ai danni delle donne e delle “spose bambine” ovvero dei matrimoni precoci.

Se avessi visto solo il volto di Tesfalidet Tesfom detto Segen, senza il contesto, avrei detto: è un'immagine di repertorio di un sopravvissuto a un campo di sterminio nazista.

di Giuseppe Ungaretti

 

Ogni mio momento

io l’ho vissuto

un’altra volta

in un’epoca fonda

fuori di me

Spesso per far comprendere la realtà delle migrazioni con i suoi disagi, le sue miserie e le sue speranze, ritorniamo con la memoria storica a quando gli emigrati eravamo noi.

È tornata ad apparire sui social una vecchia cartolina di cui già lo scorso anno si era parlato. Lascio pertanto la parola a Mimmo Muolo che in Avvenire del 12 giugno 2018 scriveva così:

Secondo le autorità dell'Arabia Saudita, Murtaja Qureiris è un pericoloso terrorista. Di fatto ha compiuto da poco 18 anni e da cinque è in carcere. La prima volta che era stato arrestato aveva 10 anni e con alcuni amici in bicicletta s'era messo a gridare: “Le persone pretendono i diritti umani”.

E chi se ne frega se nel frattempo avevi stretto amicizie e avevi creato le condizioni migliori per l'integrazione? E cosa vuoi che ci importi se Caltanisetta non è Bologna? Un posto vale l'altro.

Siccome siamo fin troppo abituati a macinare subito tutto e soprattutto a dimenticare in fretta, mi sembra che la sentenza del giudice Piero Grillo del Tribunale di Trapani sia passata come notizia secondaria senza meritare apparente attenzione. Eppure è da scuola perché mette il dito in una piaga aperta che dovrebbe farci chiedere perdono davanti alla storia.

Mons. Luigi Bettazzi va verso i 96 anni, 53 dei quali trascorsi a Ivrea. Per questo La Stampa ha pensato di raccogliere la sua opinione circa i recenti fatti di cronaca che hanno visto un commerciante sparare e uccidere un ladro.

Mentre il ministro dell'interno (o il capo del partito della Lega) parlava a Foligno a sostegno del candidato sindaco della destra in vista del ballottaggio, alcuni ragazzi si sono presentati con una semplice maglietta bianca sulla quale c'era scritto: Se stessi affogando salverei anche te.

Li chiamano “malati con la valigia”. Sono cittadini costretti a intraprendere un viaggio per un ricovero ospedaliero o per sottoporsi a esami clinici specialistici. Migrazioni interne con soggiorni che possono durare settimane e anche mesi.

Per far fronte alla carenza di medici in corsia, il Molise le aveva tentate tutte, compreso il richiamo in servizio dei medici pensionati. Da oggi la più piccola regione d'Italia ricorrerà al personale medico dell'esercito!

Nel duro attacco di Giorgia Meloni al Presidente della Repubblica per aver conferito l'onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica ad Asmae Dachan, si concentra tutto il pressapochismo e la falsità dell'argomentazione (per così dire) politica dei nostri giorni, nonché il tentativo di cavalcare ataviche paure irrazionali per trarne qualche vantaggio di consenso.

Quando la Costituzione Italiana fa riferimento alla guerra è solo per “ripudiarla”. Non per prenderne le distanze e nemmeno per dissertare sulla tragica stupidità di uno strumento obsoleto come il conflitto armato per dirimere le questioni.

Senza disturbare chissà quali grandi principi evangelici o democratici, basterebbe la giurisprudenza dei trattati internazionali e degli articoli della Costituzione (vedi art. 10) a dire che quei poveri cristi che scappano dalla Libia non possono essere respinti ma devono essere accolti.

Senatore Pillon ho letto il suo post su Vittorio Zucconi: “Ho appreso la notizia della morte di Vittorio Zucconi. Prego per lui, perché al di là delle inutili e faziose celebrazioni di Repubblica, si salvi l’anima.

Ci sono situazioni e momenti in cui non riesco a ricomporre i pensieri e a trovare le parole per esprimerli. Sono quelle le occasioni in cui ricorro a chi è capace di pensieri più profondi, in grado di cogliere la filigrana delle situazioni e di dare voce all'anima del mondo.

Tra l’esito delle elezioni del Parlamento europeo e il dramma dei 1800 lavoratori e lavoratrici di Mercatone Uno che è miseramente fallito, non ho alcun dubbio: darei la prima pagina ai secondi.

Felice congiuntura. Oggi ricorre il quarto anniversario della pubblicazione dell'Enciclica Laudato si' e tantissimi giovani in tutto il mondo sono per strada a scioperare per il clima.

Oggi è la Giornata della Legalità. Ricorre il 27° anniversario della strage di Capaci. Si compiono i rituali di corone dello Stato depositate nei luoghi più significativi di Palermo, di corazzieri e forze dell'ordine ritti in alta uniforme a ricordare i loro colleghi trucidati, si moltiplicheranno i discorsi ufficiali a difesa della sicurezza dei cittadini a cui partecipano gli studenti della nave della legalità partita come ogni anno la sera prima da Civitavecchia.

La nave saudita Bahri Yanbu attende di attraccare nel porto di Genova per caricare armamenti e strumenti bellici ausiliari prodotti in Italia ma destinati all'Arabia Saudita che ne ha estrema necessità dal momento che, quella nazione, è impegnata in una guerra cruenta e sanguinosa contro lo Yemen.

Nel tempo della globalizzazione, essere sovranisti non è soltanto una miope illusione prospettica, è soprattutto un errore disastroso destinato a ripercuotersi drammaticamente su tutta la comunità e sulle future generazioni.

Talvolta mi succede di incontrare tecnici o politici che hanno ricoperto importanti incarichi di governo nel corso degli anni nel nostro Paese.

 L'editoriale di Glauco Giostra di domenica 12 maggio scorso su Avvenire mi piace troppo. Lo condivido e sottoscrivo dall'inizio alla fine e non saprei dire meglio le cose che dice. Per questo ne riprendo almeno uno stralcio.

Ho sete di buone notizie che nutrano la speranza e mi facciano guardare con fiducia verso il futuro. Ho sete di cose semplici che abbraccino il bene portandosi sulle spalle il peso del mondo.

È datata primo maggio la lettera con cui papa Francesco convoca ad Assisi l'anno prossimo dal 26 al 28 marzo l'evento Economy of Francesco. Ed è facile intuire che non si tratta affatto di una data casuale.


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