Dossier

La Riforma e l’Evangelo della Pace
Violenza e nonviolenza nella Riforma
A cura di Lidia Maggi
Facciamo memoria dei 500 anni della Riforma,
senza dimenticare la zona d’ombra
e le domande aperte:
perché l’Evangelo della Pace
è stato talora interpretato
nel segno dell’inimicizia
e della risoluzione violenta del conflitto?
Quale il contributo della nonviolenza
nella storia della Riforma?
Viaggio nei 500 anni di storia della Riforma
per riscoprire i suoi frutti gustosi,
come il movimento ecumenico,
la centralità della Parola, l’unità nella pluralità.
Not for sale!
La fede non è in vendita! Questo lo slogan scelto dalla Federazione Mondiale Luterana per l’anniversario della Riforma. Ripartiremo dalla Parola, dalla centralità dell’Evangelo della Pace.Lidia MaggiLa Parola e la nonviolenza
Quanto la nonviolenza ha intrecciato il cammino della Riforma? La Pace, la nonviolenza sui sentieri della storia delle Chiese nate dalla Riforma di Lutero.
Intervista al teologo Paolo Ricca.Intervista a cura di Rosa SicilianoRiforme e dissensi
Anabattismo e nonviolenza: l’esempio della piccola comunità di Zollikon.Massimo AprileUn po' di storia
Alcune tappe importanti della storia della Riforma. Date, nomi, avvenimenti in pillole di un capitolo di storia che ha cambiato il volto del mondo.Alberto ConciFrontiere
Come si coniuga oggi fede, nonviolenza e migranti? La violenza della frontiera e l’alternativa dei Corridoi Umanitari. Una proposta in atto della Federazione
delle Chiese Evangeliche in Italia.Marta Bernardini e Francesco PiobbichiGallo Verde
La responsabilità di custodire il creato è un impegno preciso per tutti.
Per i credenti, innanzittutto.
E si trasforma in un progetto di ecologia integrale.Claudio Garrone
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FEBBRAIO 2018
Con una matita in mano
La politica deve ritrovare il suo spazio.
Nell’antica “agorà”, luogo privato e pubblico al tempo stesso, l’uomo occidentale potrà tornare a interrogarsi e le sofferenze private potranno essere finalmente pensate e vissute come problemi condivisi, comuni e politici.
Zygmund Bauman
Nell’antica “agorà”, luogo privato e pubblico al tempo stesso, l’uomo occidentale potrà tornare a interrogarsi e le sofferenze private potranno essere finalmente pensate e vissute come problemi condivisi, comuni e politici.
Zygmund Bauman



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